L’intelligenza artificiale (IA) sta rapidamente trasformando molti settori, promettendo innovazioni in ambito sanitario, educativo e lavorativo. Tuttavia, quando si parla di supporto psicologico, la sua capacità di sostituire gli esseri umani resta altamente discutibile. Nonostante i progressi nella tecnologia, l’IA non possiede la capacità di comprendere le complesse sfumature emotive, psicologiche e relazionali che definiscono il processo terapeutico. In questo articolo, esploreremo perché, nonostante le potenzialità della tecnologia, l’intelligenza artificiale non potrà mai sostituire il ruolo fondamentale dello psicologo, che si basa sull’empatia, sull’ascolto attivo e sulla capacità di costruire una relazione terapeutica autentica.